Pescioli: “Grande reazione al pessimo inizio stagione”

La Lorex Sport Valdisieve è ferma a 24 punti, dopo una partenza davvero difficile, si è rialzata ed ora è al sesto posto ma ad otto punti dal terzo posto per gli spareggi. Mancano solo 4 giornate (quindi al massimo 8 punti disponibili) e i playoff per i biancoverdi sono utopia. Come vivrete la fine del campionato?
“Lo vivremo con tanto entusiasmo. Ci siamo dati l’obiettivo di finire il campionato senza più una sconfitta. Per noi comunque rimane un annata da incorniciare. Certo senza quell’inizio… [12-4 il record da metà novembre dopo la brutta partenza, un cammino da primissimi posti ndr].”

Ad inizio anno a cosa puntavate?
L’unico obbiettivo di inizio anno era quello di riportare entusiasmo nell’ambiente biancoverde. Su questo ci siamo riusciti in pieno. Per il resto avevamo chiesto ai ragazzi massimo impegno e devo dire che tutti hanno confermato quanto promesso.”

Sei vittorie nelle ultime sette partite, siete in gran forma. Ma quali sono stati i problemi di inizio anno (6 perse consecutive1, ma due sconfitte con scarti minimi, 2 e 3 punti) e a cosa si deve la ripresa nella seconda parte del campionato, con una Valdisieve che può battere anche le avversarie più coriacee (vedi Siena e Certaldo)?
“I problemi di inizio anno secondo me sono da dividere su più fattori. Il primo, sicuramente, è stato l’amalgama di squadra, nuova e con allenatore nuovo. Forse ci abbiamo messo un po’ troppo, ma alla fine siamo riusciti a costruire quello che oggi si può chiamare veramente un gruppo. Il secondo fattore è stato che i giocatori reduci dalla scorsa stagione con Valdisieve dovevano ritrovare la fiducia in sé stessi dopo che lo scorso girone di ritorno avevano vinto solo 2 partite. Infine il terzo fattore è stata la mancanza di un pizzico di fortuna (vedi il canestro di Orsini allo scadere da 25 mt o le sconfitte in casa con Empoli e Altopascio dove abbiamo comandato dall’inizio alla fine).”

Una squadra molto affiatata quella che si allena al PalaRagno di San Francesco. Come descriveresti i tuoi ragazzi?
“Al Palaragno ci alleniamo solo una volta a settimana. Il resto degli allenamenti e le partite le facciamo alla Balducci, campo che comunque riusciamo a sentire sempre più nostro. A parte la location devo ringraziare tutta la squadra sopratutto per la reazione emotiva allo 0-6 iniziale. Quei mesi di allenamento sono stati pressoché perfetti. Dalla crisi ne siamo usciti così, cercando di lavorare e aiutarci tutti insieme.”

Graviti intorno ai biancoverdi da diversi anni, quali sono i tuoi migliori ricordi?
“Essendo di Pontassieve alla Valdisieve ci sono nato. Erano 10 anni che le nostre strade avevano preso altre direzioni (anche se da tifoso non mi sono perso le due vittorie di campionato sotto la guida del grande Omar Serravalli). Ho ritrovato un ambiente sereno. Mi hanno lasciato lavorare con molta fiducia anche nei periodi più difficili e per questo ringrazierò sempre la società.”

Per quanto riguarda il futuro, cosa vedi nel tuo e in quello della Valdisieve?
“Per il futuro mi piacerebbe che tutti i componenti di questa squadra ripartissero con me anche il prossimo anno. Adesso che ci conosciamo meglio ci divertiremmo a fare grandi cose insieme. La società invece sta attraversando un momento un po’ difficile a livello giovanile. La dirigenza sa di questa cosa e sta lavorando per risolvere i problemi. Il grande lavoro di Leonardo Lerede al settore minibasket, il lavoro di Fabrizio Biondi con l’under 15 (squadra interessante dove troviamo qualche individualità niente male) e l’accordo con il “Centro Minibasket Arno” di Giulio Menicatti cercheranno di colmare queste lacune.”

Per quanto riguarda la Firenze cestistica in generale e l’ambiente fiorentino, dopo due anni sfortunati della Brandini-Claag Firenze e l’Affrico, adesso non esiste una squadra di vertice; ci sono solo Legnaia, Pino Dragons e appunto la tua Valdisieve in serie C, senza contare la questione degli “orticelli”. Qual è il tuo pensiero in merito?
“Credo che una città come Firenze abbia bisogno di una squadra guida. Una serie A sarebbe fondamentale per tutto il movimento. A livello giovanile la pallacanestro fiorentina sta facendo un ottimo lavoro ma ci vorrebbe una società di riferimento che raccogliesse il lavoro fatto; così tutti slegati, non sarà facile competere con altre realtà. Firenze e il movimento basket fiorentino hanno bisogno di una realtà che militi nella massima serie, io sono cresciuto con il mito JJ Anderson e vorrei tornare a vedere la Serie A al Mandela il prima possibile.”

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