Prima domanda a bruciapelo. Il quesito che, credo, tutti gli appassionati di palla a spicchi si chiedano è quante possibilità abbia l’Enic Pino Dragons di puntare ai primi tre posti per gli spareggi promozione in serie B?
“Ce la giocheremo fino in fondo: al momento siamo appaiati al terzo posto con Certaldo e Virtus Siena con la quale vantiamo un 2-0 negli scontri diretti che potrebbe esserci utile”
La classifica si fa sempre più serrata a sole cinque giornate dalla fine. Il Blukart Etrusca sembra veramente troppo lontano coi suoi 36 punti. Seguono nel giro di due punti ben quattro squadre tra cui proprio il Pino Dragons. In casa siete stati in grado di battere formazioni attrezzate come Etrusca e Empoli. Il problema però resta sempre il fattore trasferta, dove è facile vedere debacle come con Carrara e Liburnia. Quali sono secondo te i fattori che portano a questa discontinuità?
“Abbiamo meno energia dai nostri giovani in trasferta e i nostri veterani Puccioni e Santomieri sono rientrati rispettivamente da 4 mesi di inattività e da 2 mesi e mezzo di infortunio: sono ancora indietro a livello di condizione e non ci danno quello che ci si aspetta.”
Durante tutto l’anno avete avuto defezioni e innesti (Rabaglietti, Puccioni, Santomieri per dire tre nomi), come vi preparate a questa ultima parte dell’anno?
“Cerchiamo di arrivare nelle prime 3 posizioni e poi giocheremo gli spareggi sicuri che con il lavoro in queste settimane arriveremo pronti.”
Una squadra molto affiatata, come si vede anche sui social network, come descriveresti i tuoi ragazzi e come li hai viti in questi mesi?
“I miei giocatori sono molto disponibili a farsi allenare e l’esperienza fatta tutti insieme l’anno scorso nella C del Veneto li ha aiutati a diventare gruppo. Le trasferte erano molto lunghe e le partite molto difficili: questi ostacoli hanno cementato lo spogliatoio. Poi oltre metà del roster della scorsa stagione è di nuovo con noi e questo è il motivo del loro affiatamento.”
Ormai alleni a Firenze da molti anni, passando da vice ad allenatore, quali sono i tuoi migliori ricordi?
“Ho vissuto prevalentemente allenando giovani ed è sempre una grande emozione vederli crescere sotto le proprie mani e raggiungere le finali nazionali. Ho avuto la fortuna di riuscirci 5 volte ed è veramente una esperienza speciale.
Non posso dimenticare i due anni passati come vice allenatore alla Brandini Firenze: se ripenso che ero in uno staff con Riccardo Paolini (attuale capo allenatore a Pesaro in A1) o Carlo Voltolini (attuale preparatore fisico Bologna A1), non posso che ammettere che è stata qualcosa di unico, sia tecnicamente che umanamente.”
Invece per quanto riguarda il futuro, cosa ci dici della prossima stagione?
“Il Pino Dragons è una società con idee e organizzazione: al centro di tutto c’è il lavoro sul settore giovanile e per questo c’è grande sintonia da parte mia, visto che sono stato sempre dentro un vivaio.”
Per quanto riguarda la Firenze cestistica in generale, dopo due anni sfortunati della Brandini-Claag e dell’Enegan, adesso non esiste una squadra di vertice, con Legnaia e Pino Dragons in serie C (come Valdisieve del resto). La Sancat si staccherà dall’associazione “Firenze per la pallacanestro” e quindi gli orticelli che la fanno da padrona. Che ne pensi di questa instabilità?
“Ho vissuto sempre da dentro questi anni, a cominciare dal 2002/03 quando ero vice allenatore di Massimo Bianchi in B1 al Basket Firenze. C’è sempre stato scollamento tra le società che fanno attività di base in città e la prima squadra che rappresentava il vertice. Le difficoltà ad avvicinare i fiorentini al Mandela ci sono sempre state anche negli anni in cui si disponeva di risorse importanti, gli anni Everlast per intenderci. In questo senso forse gli unici momenti dove per davvero si iniziava a respirare un’aria diversa sono stati i due anni della Pallacanestro Firenze targata Riccardo Paolini, dove un staff di persone molto in gamba stava facendo scoccare la scintilla della passione a Firenze.”
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