Poche storie, così non va e così non doveva andare. Firenze nelle zone basse della classifica è un brutto spettacolo per tutto il basket cittadino. Questo progetto ambizioso è partito con il piede sbagliato, frutto di qualche valutazione errata di troppo. Sbagliare era probabile e possibile, ma non in modo da pregiudicare un’annata fondamentale come questa.
C’è tempo per recuperare, sono state giocate solo sei giornate, ma la squadra è ancora in un tunnel pericoloso.
Scosse
Non è bastato l’intervento diretto di Giotti, non è bastata la vittoria in rimonta a Lucca dopo un duro chiarimento tra squadra e coach Giordani e neanche la grinta di capitan Pazzi, con una prestazione di carattere contro Ferrara.
Via il coach?
Domenica in un Mandela sempre più letargico, abbiamo visto incepparsi l’attacco bianco celeste, che aveva fino a questo momento tenuto e molti correvano col pensiero ad un cambio in panchina. Certamente il tentativo di soluzione più alla portata di mano, ma siamo sicuri che sia la via migliore per i successi, sotto ogni punto di vista?
Svolta nello spogliatoio
Lo spogliatoio chiuso nella sua inviolabilità, ha bisogno di trovare al suo interno la vera svolta, perché Firenze, dall’alto della sua superbia, è una piazza spietata, non aspetta, ti marchia subito e vuole veder vincere. Firenze sa che questi ragazzi possono farcela, ecco perché non si rassegna e si arrabbia per una classifica che non rispecchia le potenzialità.
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