Chiamiamo Iacopo Del Lungo, il general manager che dietro le quinte ha tessuto le gesta sportive di questi ultimi anni della Pallacanestro Firenze, e lui, silenzioso alla conferenza stampa che ha chiuso l’avventura della sua squadra, risponde con piacere.
La fine di un’avventura durata 5 anni…
Anima e corpo ho messo in questo progetto, gioie e dolori ma sono arrivato alla Lega2, imparando tante cose ma soprattutto a svestirmi dei panni del giocatore per mettere quelli del dirigente.
Un’ultima annata con l’obiettivo centrato in pieno.
Verissimo, ma non è stato facile! Alla fine è andata bene ma avevo anche presentato le dimissioni poi rientrate, più e qualche altra presa di posizione forte che durante l’anno ha aiutato.
Per esempio?
L’inserimento di Riccardo Paludi in società ha aiutato la squadra in un momento in cui eravamo in difficoltà con le percentuali realizzative, e crollavamo in classifica. Ho messo sul piatto più soluzioni, e quella di Riccardo è stata risolutiva.
Dopo il successo sportivo cosa è successo?
In un periodo economico-finanziario precario come l’attuale, bisognava fare un salto di qualità e gestire la società in modo nuovo e più professionale. Evolversi da “artigiani” a imprenditori e cambiare marcia. Io ero pronto con nuove idee, progetti e contatti, ma le sinergia societaria era troppo immobilizzata sulla figura di Luca Borsetti che avrebbe dovuto a mio parere, delegare di più.
E il mancato accordo con l’Affrico?
Se era la soluzione su cui Firenze doveva puntare, andava programmata da tempo, non trovarsi l’ultima settimana a produrre garanzie di bilancio che seppur presenti, non era possibile certificare in tempo rapido. Poi l’Affrico giustamente non aveva tutta questa necessità dell’unione. Treviso pure si è defilata non potendo acquisire gli atti.
Quindi i debiti c’erano…
Niente di trascendentale, occorreva però una buona dose di fiducia a chi si apprestava a rilevare il titolo sportivo.
In questi anni, tornando all’aspetto sportivo, quali sono stati i top e i flop?
Molti dicono l’arrivo di Casadei, e sono d’accordo per l’aspetto economico, ma Lamma è stato il colpo che ha sorpreso sotto il punto di vista economico, qualitativo e dello spogliatoio, che mi ha dato più soddisfazione. Per i flop dico certamente Fabiani, nell’estate 2011 aveva fatto benissimo le finali nazionali under19, poi si è eclissato. Infine Braa, ma per quest’ultimo condivido la scelta con l’ottimo Paolini.
Adesso cosa ti aspetta
Niente di personale con i miei compagni di avventura ma stacco la spina, almeno per un anno torno a dedicarmi al 100% alla mia famiglia e al mio lavoro, anche se avevo altre squadre in Gold e Silver che mi avevano offerto un’opportunità. Poi vedremo, non posso stare lontano dal basket a lungo!
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