Una scelta di vita. Dopo un lungo girovagare per tutta Italia, due anni fa Simone Berti scelse di tornare a Firenze. Il suo rientro in città fu il biglietto da visita per il rilancio del progetto Fiorentina Basket. Due stagioni dopo, Berti non ha cambiato idea e ha scelto di nuovo Firenze. Così, buttato giù il boccone amaro della fine della Fiorentina, il playmaker di Peretola ripartirà dal Pino Dragons griffato All Food Enic. Una scelta ponderata, che nasconde sullo sfondo una bella sorpresa.
Iniziamo dalla fine della Fiorentina Basket. Il capitano Simone Berti come l’ha presa?
«E’ stato un mese difficile. Mi sono sentito spesso con il presidente Massimo Piacenti. Non è mai facile da accettare quando finisce un capitolo della tua vita sportiva. Però la scelta non dipendeva né da me né dalle persone che tenevano alla Fiorentina».
Come i tifosi per esempio, con cui lei ha sempre avuto un grande rapporto.
«Ho partecipato al funerale della Fiorentina che i tifosi hanno organizzato a San Marcellino. Esiste un rispetto reciproco fra di noi. Si sono appassionati e ci hanno seguito dovunque. Spero che non perdano la passione per la pallacanestro».
Chiuso un capitolo, se ne apre un altro che si chiama Pino Dragons.
«Sarà una bella avventura. Mi hanno cercato fin da subito: mi sono sentito apprezzato e desiderato».
Poteva andare a Lucca…
«Ho tentennato, lo ammetto. Poi però ho capito che la scelta giusta era Firenze. Dopo una carriera spesa in tutta Italia, lo dovevo anche alla mia famiglia».
Una scelta ponderata, ma non un passo indietro.
«Assolutamente no. Sarà stimolante entrare in una realtà nuova per me come quella del Pino. Mi sento ancora un giocatore determinante per questo campionato. So di poter ancora dare tanto. Voglio essere un punto di riferimento».
Ritroverà Andrea Niccolai e Gino Cuccarolo.
«Due professionisti che conoscono Firenze. Andrea avrà un ruolo diverso dalla Fiorentina e potrà concentrarsi solo sul campo. Gino è sempre meglio averlo dalla propria parte (ride ndr)».
La squadra nel complesso come le sembra?
«Molto fisica. Poltroneri è un esterno di stazza e tecnica. Stesso discorso per Passoni, Filippi, Marotta, Merlo che spero di poter aiutare nella loro crescita con qualche consiglio. Poi ci siamo anche io, Gino e Milojevic».
Obiettivi stagionali?
«Presto per dirlo. Diventare presto una squadra e fare il meglio possibile».
Berti invece di obiettivi ne ha altri oltre a quello di continuare a essere un giocatore?
«Diventare un allenatore. Ho già la tessera nazionale. Con il Pino stiamo parlando di allenare un gruppo delle giovanili, magari l’Under 18 che è la squadra più a contatto con quella di serie B. Mi sento ancora un giocatore importante, ma in futuro la possibilità di diventare un allenatore mi interessa molto».
🚀 Unisciti al canale Telegram
📱 Oppure seguici su Facebook | Instagram | Twitter