Giovanni Brandini presidente. Apertura all’Affrico

giovanni_brandini_basket_firenze2013La Pallacanestro  Firenze cambia assetto societario. Giovanni Brandini, già presente con l’azienda di famiglia in qualità di sponsor della società, diventa – ufficialmente dalla settimana prossima – anche presidente. Una svolta che vede tornare l’imprenditoria fiorentina alla guida del basket della città. Un cambiamento che il presidente uscente, Luca Borsetti, ha fortemente voluto, nell’ambito di una crescita strutturale della società.

Giovanni Brandini, cosa significa avere un imprenditore che, oltre ad essere sponsor, è protagonista diretto della vita societaria?
«Un impegno maggiore rispetto alla normale attività di sponsorizzazione. Ma, anche, la consapevolezza di poter contribuire con passione alla crescita della squadra».

Perché gli imprenditori fiorentini difficilmente si lasciano coinvolgere in progetti sportivi che sono potenzialmente in grado di dare importanti ritorni d’immagine?
«Non posso esprimere opinioni relativamente a situazioni di cui non sono a conoscenza. Da parte mia posso solo dire che, al di là di un notevole ritorno d’immagine, il coinvolgimento diretto in un’importante società sportiva può servire per sviluppare le capacità manageriali dell’imprenditore».

Dove può arrivare la squadra quest’anno?
«La squadra deve lottare fino alla fine per ottenere la promozione nella nuova Lega Due. La buona classifica attuale, una rosa di alto livello ed un allenatore esperto e preparato ci impongono di provare a riportare il basket che conta nella città di Firenze. Il movimento del basket, nella nostra città, è in costante crescita. I risultati della Pallacanestro Firenze devono fare da traino per avvicinare sempre più giovani a questo meraviglioso sport».

In prospettiva Firenze può unire le forze e dare avvio un progetto comune tra Pallacanestro Firenze ed Affrico, in modo da unire budget ed ambizioni?
«In linea di principio siamo favorevoli a discutere di qualsiasi progetto di partnership che abbia come obiettivo finale quello di creare una squadra in grado di competere ad altissimi livelli su base nazionale».

fonte: Leonardo Bartoletti – La Nazione

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