Quarto posto alle finali regionali Gold per l’under 13 della Pallacanestro Femminile Firenze, che cade due volte prima contro Pontedera (la prima in classifica per 36-55) e poi contro i padroni di casa BF Porcari (40-64). Troppo più fisiche e preparate con le gigliate che hanno dovuto fare ancora a meno di tre giocatrici fondamentali come Sequi, Pavoni e Molesti; acciacchi e assenze che purtroppo in questo ultimo periodo hanno tartassato le fiorentine.
Detto questo però non c’è neanche un po’ di rammarico per l’allenatrice Camilla Fontani, dato anche le partite abbastanza tirate nel punteggio nonostante la caratura delle avversarie: “Sono molto soddisfatta del lavoro fatto quest’anno – esordisce Fontani -, soprattutto considerando la situazione di inizio anno e il fatto che fosse il primo anno della PFF. È un gruppo cresciuto durante il campionato che ha sempre mantenuto la sua posizione in classifica con delle belle soddisfazioni fino alle Final Four, risultato che nessuno poteva immaginare soltanto qualche mese fa. È stata la conclusione di un anno nel quale le ragazze si sono impegnate molto, nonostante i vari infortuni che hanno portato un po di difficoltà. A questo però si aggiunge anche il fatto di aver fatto esordire alcune bimbe per la prima volta nelle ultime partite, facendole anche entrare in momenti tirati per farle fare esperienza. Questo credo sia la mentalità e il metodo che abbiamo adottato durante tutto l’anno, cioè quello di dare a tutte la possibilità di giocare”.
In generale quindi c’è soddisfazione per il gruppo dell’under 13: “Il passaggio da minibasket a basket è sempre una fase un po’ particolare soprattutto nel femminile – continua l’allenatrice -. Per fortuna le nostre ragazze hanno patito meno il trauma perché non ero un coach completamente nuovo, ma le avevo già avute un anno fa, per cui si sono mantenute certe condizioni sane e di entusiasmo. Ne hanno giovato anche le nuove ragazze arrivate che hanno fatto subito gruppo e squadra riconoscendosi nella maglia, questo anche grazie a tornei e alle selezioni provinciali dove le abbiamo sempre accompagnate come società. Un grosso miglioramento lo abbiamo visto sul campo, confrontandosi con le squadre più forti nella visione del gioco, nella mentalità e nella coesione”.
Infine un bell’aneddoto di pochi giorni fa alle finali regionali: “Mi sono emozionata dopo l’inno nazionale cantato alle finali – conclude la coach -, infatti in questo momento ho visto le ragazze abbracciate per la prima volta come squadra. Ma mi arrivata anche un’ondata di emozioni dopo il discorso fatto all intervallo, quando ho chiuso la porta degli spogliatoi e con la coda dell’occhio le ho viste uscire e camminare lungo il corridoio abbracciate, piene di sorrisi e cariche per affrontare la gara”.