La stagione dei rimpianti. Finirà per essere ricordata così il campionato dell’Enic Firenze. La domenica decisiva sulla strada dell’accesso agli spareggi per la promozione in Serie B si è trasformata in una amara delusione. Questa volta il Pino Dragons aveva anche fatto il suo dovere. Quello che non è girato nel verso giusto però è stato il risultato della Virtus Siena, capace di sbancare per la prima volta in stagione San Miniato, capolista con la testa già alla post-season.
Carrara e Livorno. Mancano all’appello due punti. Due punti e l’Enic sarebbe stata appaiata proprio alla Virtus e l’avrebbe preceduta grazie al 2-0 negli scontri diretti. Il condizionale però nel mondo dello sport vale zero. Quindi non resta che analizzare dove la squadra di Salvetti ha gettato via punti preziosi. Ed immediatamente saltano fuori le due sconfitte in trasferta a Carrara e Livorno. Due k.o. contro squadre senza alcuna ambizione di classifica che, prima, hanno reso il cammino in salito e poi, a conti fatti, sono risultate essere determinanti al fine del raggiungimento dell’obiettivo stagionale.
Presunzione ed attenuanti
Proprio dopo le sconfitte di Carrara e Livorno – ma anche dopo quella nel derby con l’Olimpia Legnaia – Luca Borsetti aveva parlato di una squadra che peccava di presunzione. Verità. Così come vero è che nell’analisi complessiva vanno inserite anche le assenze – per lunghi mesi – di Santomieri (infortunio) e Puccioni (motivi di lavoro) che hanno impoverito il settore lunghi e minato la crescita complessiva della squadra.
Speranza irreale. Al termine di tutto questo ragionamento, resta ancora da giocare un turno. Dall’ultima giornata però c’è ben poco da attendersi. L’Enic chiuderà l’anno al PalaCoverciano contro Certaldo. La speranza che sabato Pescia, reduce da sei sconfitte consecutive, vinca a Siena è del tutto irreale.
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