Dopo aver girato buona parte della penisola italiana, essere anche sbarcato in serie A con Capo D’Orlando, per Stefano Rabaglietti questo è il suo quarto anno consecutivo che veste una maglia gigliata. Dal 2011 al 2013 alla Pallacanestro Firenze, poi una stagione all’Affrico (tutte esperienze in terza lega) per ricominciare dalla C Nazionale col Pino Dragons. Le statistiche e i numeri sono da funambolo, così come l’approccio alla categoria, tutte considerazioni che potete trovare nell’intervista, assieme ad alcune novità.
Il “Raba” resta a Firenze, cambiando maglia, senza stancarsi di calcare i parquet con i gigliati, ed i tifosi, così come il Pino Dragons che ti ha preso in corsa, ne sono molto contenti. Com’è stato questo primo impatto con la C nazionale, dimenticando le statistiche?
“La mia volontà, da un paio di anni a questa parte, era di poter giocare per la mia città, visto che purtroppo non l’avevo mai fatto nei primi anni della mia carriera. In tutte le categorie ci si deve adeguare perché sono diversi i modi di giocare e gli arbitraggi, ma dopo un veloce rodaggio è tutto nella norma.”
25 punti, 4 rimbalzi di media col 56% da due e 42% da tre in nove partite a fronte di 7 vinte e 2 perse. L’impatto con i compagni e con Salvetti è stato semplice come raccontano le tue statistiche?
“L’impatto coi compagni è stato fantastico, alcuni li ho visti crescere, avendoli conosciuti 4 anni fa, altri volti nuovi mi hanno fatto una bella impressione. La cosa bella è che tutti hanno una grande passione e attaccamento al gruppo. Cosa che non sempre ho trovato in giro per l’Italia. Con Lapo [Salvetti, ndr] ci conosciamo da quasi 20 anni e il nostro rapporto è sempre stato ottimo. Lui sta facendo un buon lavoro con la prima squadra, facendo crescere i vari under che potranno dire la loro nei prossimi anni.”
Facendo un salto a ritroso di due categorie i tuoi numeri sono lievitati a dismisura, dando la prova che in C Rabaglietti fa la differenza. Ma dietro a questa scelta c’era comunque la volontà di restare a Firenze anche per motivi extra-basket?
“La mia volontà di stare a Firenze nei primi anni era quella di voler rappresentare la mia città, successivamente si è aggiunto il motivo lavorativo che sta sempre di più prendendo piede nella mia vita. Sono molto fortunato a riuscire a fare due cose che mi piacciono contemporaneamente, e ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato in questo processo.
Giunto a Novembre in una squadra che ha investito sui giovani del vivaio e giocatori locali, sei diventato il riferimento e il trascinatore. Parlaci dei tuoi compagni.
“La cosa che mi ha colpito dei miei compagni è stata l’unità del gruppo. Ripeto è una cosa non sempre ho trovato, mi fa piacere vedere che migliorano via via che il campionato va avanti.”
Il Pino Dragons è secondo a pari merito con 26 punti, dopo aver espugnato il palazzetto della Virtus Siena grazie ai tuoi 41 punti, battuto la Bama Altopascio con i tuoi 26 e dopo un stop inatteso contro Carrara. A quale traguardo può aspirare il Pino Dragons per questa e per le future stagioni?
Preferisco limitarmi a questa stagione… certamente noi cerchiamo di puntare il più in alto possibile e arrivare primi visto che ne abbiamo le possibilità.
Invece parlando di Rabaglietti, cosa vedi nel tuo futuro una volta terminata questa stagione? Hai intenzione di rimanere a Firenze?
Intanto finiamo questa stagione ho tante cose sul fuoco adesso, rifammi questa domanda a luglio e forse sarò più preciso.