Iscrizione e dubbi sul futuro. E’ un mese di luglio che per l’Affrico Basket Firenze va avanti con una navigazione a vista. L’unica certezza è che la società biancoceleste ha regolarizzato l’iscrizione alla prossima Serie B, campionato a cui dovrebbe partecipare con il nome di Fiorentina Basket. Il condizionale però è d’obbligo; non tanto per la denominazione, ma per il proseguimento dell’attività di per sé stessa.
Futuro legato al passato – Tutto è avvolto in un’ombra poco rassicurante. In questo momento il fronte più caldo è sempre quello che riguarda la chiusura dell’ultima stagione sportiva. La parola “fronte” non è affatto usata a caso, perché il compito che i dirigenti gigliati stanno cercando di portare a compimento non è affatto facile. Dopo la retrocessione la società ha chiesto a tutti i tesserati un sacrificio, una decurtazione dei compensi ancora da riscuotere. Argomento molto spinoso questo. La risposta da alcuni giocatori (e dai relativi procuratori) è stata positiva; da altre parti invece la possibilità di fare un passo in avanti nei confronti dell’amministratore Luca Giotti (il primo uomo nella front-line della questione) non è stata presa in considerazione. Anzi.
Problema lodi – L’ultima settimana è servita a digerire due notizie poco positive. All’Affrico infatti sono stati notificati due lodi che, alla fine di luglio, diventeranno esecutivi. L’esecutività di un lodo comporta il necessario pagamento, pena il blocco dei tesseramenti e la conseguente impossibilità di fare mercato per la stagione 2014-2015. La situazione ha lasciato con l’amaro in bocca l’entourage biancoceleste, che mantiene però un’idea molto chiara. Per parlare di futuro, prima è assolutamente necessario chiudere con il passato. Un passato che non deve lasciare strascichi. Per questo i prossimi dieci giorni saranno decisivi.
Faraoni saluta – Il mancato ripescaggio in A2 Silver (venerdì il Consiglio Federale ha ufficializzato quello di Latina ndr) ha azzerato ogni possibilità di un approdo ufficiale di Massimo Faraoni a Firenze. Il dirigente livornese precisa, non senza rammarico: «Ero stato chiamato per collaborare ad un progetto che avesse come presupposti la A2 Silver ed un budget certo. Purtroppo queste due condizioni non si sono verificate e per me è un rammarico, perché ho sempre pensato che un giorno, nella mia carriera di dirigente, sarei riuscito a lavorare a Firenze. Il mio impegno ed aiuto a Firenze quindi non si può concretizzare». Faraoni però con il basket non chiuderà di certo: «Continuerò a fare pallacanestro, sia come vicepresidente del Comitato Regionale Toscana, che come responsabile dei progetti tecnici per la Fip e seguirò il basket della mia città, Livorno».
La Nazione – Giampaolo Marchini