Attilio Caja analizza così la sconfitta dell’Enegan Firenze contro la Mobyt Ferrara: “Abbiamo capitalizzato poco quello che avevamo costruito. Difensivamente ho visto la squadra fare buone cose. Nel terzo quanto, con Ferrara che sbagliava imbrigliata dalla nostra difesa, noi sbagliavamo tiri aperti e non sfruttavamo situazioni di sovrannumero. In quel momento abbiamo perso l’occasione per essere avanti di quindici punti (42-49 al 25’). Ferrara poi ha tante risorse dalla panchina. Flamini, un giocatore che due anni fa faceva la finale scudetto, con quei due canestri pesanti si è preso la partita. Noi non possiamo prescindere dalle prestazioni di Rancic e Swanston: in due hanno tirato 6/23 dal campo, tutto questo senza volere salvare quello che hanno fatto gli altri giocatori, che potevano fare meglio. Credo che per venticinque minuti l’applicazione del piano partita sia stata ottima. Per tre quarti siamo andati molto bene. Nel momento più importante, non c’è stato nessuno che caratterialmente sia stato in gradi di prendere in mano la partita. Il nostro obiettivo rimane sempre lo stesso: giocare partita dopo partita con grande applicazione. Dobbiamo fare per quaranta minuti quello che a Ferrara abbiamo fatto per trenta”.