Queste le dichiarazioni di Attilio Caja nel post-partita di Moncada Agrigento-Enegan Firenze:
“Prima di tutto ci tengo a ringraziare la Fortitudo Agrigento ed il suo general manager Cristian Mayer per la disponibilità dimostrata nei nostri confronti in questi due giorni vissuti in Sicilia. Ci hanno consentito di allenarci e sfruttare il PalaMoncada, un vero gioiellino, per due allenamento.
Parlando della partita, difensivamente riusciamo a fare buone cose, cambiando assetti diversi e condizionando il ritmo dell’attacco avversario. Dopo Ravenna, ad Agrigento abbiamo avuto una riprova. Siamo sempre stati agganciati alla partita, il lavoro settimanale si vede. Purtroppo buttiamo via tutto in attacco con palle perse di una banalità incredibile. E le palle perse ci condizionano molto. Tenere Agrigento, in trasferta, a 74 punti è sintomo di un buon lavoro, ma abbiamo difficoltà in attacco. La situazione è difficile e complicata. Abbiamo molto da lavorare. Sono convinto che nel tempo miglioreremo ancora. L’esempio è Cucco: diventerà un buon giocatore continuando così. Però gli servirà del tempo. Nell’immediato abbiamo bisogno di trovare maggiore qualità in attacco. Non mi piace trovare scusanti. Quindi non parlo degli assenti. Rabaglietti ha fatto un buon esordio, ci ha dato tanto. Con i giocatori che avevamo a disposizione, potevamo fare meglio. Abbiamo subito molto sotto canestro, Simoncelli ha giocato solo quattordici minuti e poteva fare di più.
Gli arbitri ed il tecnico in un momento delicatissimo? Possono sbagliare anche loro. Non è lesa maestà ammettere di aver sbagliato. In quella azione, da avere la palla in mano in noi per l’infrazione di passi di Piazza, ci siamo trovati con un fallo tecnico addosso. Non mi sembra la stessa cosa. Per la partita in attacco che ha disputato Agrigento, sono stati di più i nostri meriti che i demeriti di Agrigento. Difensivamente ci siamo, è una conferma. Nel finale Agrigento era in grande difficoltà. Lì abbiamo commesso errori che ci hanno condannato”.
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