Faccia tosta, talento e maturità. L’investimento fatto dall’Enegan su Marco Cucco ha tutti i crismi della progettualità. L’arrivo del playmaker classe ‘94 ex Virtus Siena va al di là della costruzione della squadra per questa stagione, di cui comunque Cucco sarà parte integrante. Tanta fiducia sul ragazzo cresciuto fra Salerno, Caserta e Virtus Siena.
«Sono felicissimo – dice -. Firenze ha dimostrato di credere nelle mie potenzialità e di questo ringrazio la società: Giotti, Fruschelli e Giordani. Tre persone che hanno dimostrato di volermi fortemente. Non voglio deludere nessuno, credetemi, e mi impegnerò al massimo».
«Nel giovanile mi sono tolto tante soddisfazioni. Ringrazio la Virtus Siena perché mi ha dato la possibili-tà di crescere e giocare ad alto livello. La vittoria del titolo under 17 del 2011 rimarrà per sempre fra i ricordi più belli».
Ha impressionato per personalità e faccia tosta…
«Ho sempre cercato di dare il massimo: sono fatto così, non mi lamento e vado sempre avanti. Ho una confessione da fare».
Prego.
«Ho fatto il tifo per l’Enegan ai play off. Ci ha eliminato in due partite giocando davvero una buona pallacanestro. Meritava la promozione. Non aveva niente in meno rispetto a Ravenna».
Legadue Silver con Firenze. Su Twitter tanti complimenti. Quello più speciale?
«Quello di Peppe Poeta, è come un fratello maggiore. Viene da Salerno come me, è fidanzato con una amica che per me è come se fosse una sorella. Ci sentiamo spesso al telefono e quando possiamo ci vediamo. Sono andato a trovarlo a Bologna, lui è venuto a Siena. Per me è un punto di riferimento».
Cucco come Poeta insomma…
«Ripercorrere la sua carriera sarebbe qualcosa di fantastico».
Quest’anno avrà un ruolo delicato: backup di Simoncelli…
«Un grande giocatore. Spero di imparare tanto da lui così come dagli altri compagni».
Ha già deciso il numero?
«Mi piacerebbe indossare la 6. In ricordo di un vero fratello».
Si spieghi.
«Paolo Mercaldo, un compagno di squadra ai tempi di Caserta. E’ morto cinque anni fa insieme ad altri tre ragazzi in un tragico incidente stradale. Non lo dimenticherò mai».
fonte: Giampaolo Marchini – La Nazione
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