Missione compiuta… con 451 giorni di ritardo. Tanto è passato da quel 6 giugno 2019 al giorno del raduno del Pino Dragons di nuovo targato Marco Del Re. Dal giorno della promozione in gara 4 sul campo di Agliana al via del secondo anno consecutivo in Serie B sono trascorsi un anno e tre mesi particolari, con nel mezzo tutto e il contrario di tutto. In primis la pandemia da Covid-19 che ha cancellato la stagione 2019-2020. Un’annata davvero strana l’ultima, nella quale Del Re, timoniere del Pino dei record in serie C Gold, si era dovuto accomodare in seconda fila, dietro ad Andrea Niccolai. Un passo indietro buttato giù come un boccone amaro, perché quando vinci e sali di categoria accetti male la prospettiva di non poter sedere di nuovo in plancia di comando. Del Re però lo ha fatto, rinnovando il contratto con il Pino e mettendosi di nuovo a disposizione. Ora però, dopo l’addio di Niccolai passato a Biella in A2 nelle nuove vesti di assistente, è arrivato il suo momento. O meglio, è di nuovo il suo momento. Con 451 giorni di ritardo.
Marco De Re, dove eravamo rimasti?
“(ride ndr) Eravamo rimasti a quel fantastico 6 giugno 2019. Sono contento che per la prossima stagione la società mi abbia dato l’opportunità di fare il capo allenatore. Ho accettato con grande entusiasmo”.
Cosa diciamo della passata stagione?
“Che è stato un peccato non portarla a termine, prima di tutto. Dal punto di vista personale, ho capito le esigenze della società e ho fatto un passo indietro. Da assistente ho vissuto comunque una bella esperienza”.
Ora però è di nuovo il capo allenatore del Pino.
“Ho sposato il progetto di questa società rinnovando il contratto la scorsa estate. Rimanere a Firenze e stare in questo ambiente erano due mie priorità”.
Via Berti, Cuccarolo, Milojevic, Bargnesi e Tintori, dentro Bruni e De Gregori, più il cavallo di ritorno Goretti. Che Pino è nato?
“Una squadra interessante, che dovrà crescere settimana dopo settimana. Bruni e De Gregori sono due giocatori che mi piacciono molto. Goretti poi è tornato da Prato sicuramente più maturo e quindi ci darà sicuramente una mano”.
Che cosa dobbiamo aspettarci da Bruni?
“Leadership, in campo e nello spogliatoio. E’ uno dei primi giocatori a cui pensai già dopo aver vinto il campionato di C Gold”.
De Gregori dovrà rimpiazzare Milojevic che la scorsa stagione è cresciuto partita dopo partita.
“Sono sicuro che farà bene. Ha presenza in area, sa muoversi con rapidità dopo aver bloccato, sa andare a rimbalzo. Deve limitare i falli perché con noi avrà responsabilità diverse rispetto al passato. Scommetto su di lui”.
Squadra completa?
“No, cerchiamo un under che sappia giocare dentro e fuori. Un’ala diciamo che parta come numero 4, ma che sappia interpretare anche il 3. Non c’è fretta, con Salvetti ci parliamo e sappiamo quello di cui questa squadra ha bisogno”.
Poltroneri è sempre la stella del gruppo.
“Poltro è l’extraterrestre. Un giocatore come lui in serie B ce lo abbiamo solo noi”.
Il nucleo dei giocatori cresciuti in casa avrà più responsabilità della passata stagione.
“Sono convinto che sapranno affrontare questo impegno maggiore con applicazione e otterranno risultati. Non parlo solo di Passoni e Filippi, ma anche di Marotta, Merlo e Goretti che sono giocatori cardine di questo gruppo”.
Ci sono dei giovani del vivaio da tenere d’occhio?
“Forzieri, Borsetti, Corradossi, Pracchia si alleneranno con la prima squadra e starà a loro farsi trovare pronti. Non mancheranno le occasioni per metterli in campo”.
Che idea si è fatto sul girone A?
“E’ il più complesso di questa serie B. Tecnicamente è molto superiore a quello dello scorso anno. Omegna, Chiusi, Piombino, Rimini, faccio quattro nomi di squadre di livello alto per la categoria. Poi ci sono Imola, Faenza, Cesena, San Miniato. Insomma, il livello è davvero alto”.
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In un’ipotetica griglia di partenza, dove possiamo inserire il Pino?
“Siamo fra le squadre che lotteranno per giocare i play off. L’obiettivo stagionale è quello: vogliamo i play off. Quest’anno sarebbe un po’ come vincere l’Eurolega per noi”.
Prima del campionato, la Supercoppa. Un test per voi, ma per tutto il movimento dei dilettanti nell’era del Coronavirus.
“Utilizzeremo le partite di Supercoppa per cercare di capire su che livello possiamo assestarci. Fabriano, Chiusi ed Empoli sono avversarie tutte toste. Sono felice di poter riprendere ad allenare e a vedere giocare a basket. Sarà una stagione dove dovremo navigare a vista. Il Coronavirus ci obbliga a questo. Non so neanche se le mie figlie rientreranno a scuola il 14 settembre. Non ci facciamo programmi, godiamoci la ripresa dell’attività e poi vedremo. Non ho la sfera di cristallo, ma spero che questa stagione inizi bene e finisca ancora meglio”.
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