«Il movimento del basket giovanile è sano, al di là dei singoli casi che valuteranno gli organi preposti. Negli anni non ne ricordo molto di precedenti simili». A parlare è Simone Cardullo, presidente della Federazione italiana pallacanestro Toscana in relazione al caso dei 2.500 euro richiesti per ottenere il cartellino del giovane cestista. «Il movimento giovanile di Firenze e provincia – afferma – rappresenta il 35 per cento dell’attività di tutta la regione. È in continua espansione, le flessioni del periodo 2008-2010 sono state abbondantemente recuperate. A questo si aggiunge un’attività anche di buon livello. Non ci sono prospetti di primissimo piano, a parte il caso di
Bucarelli, ma ogni anno qualche giovane interessante viene sempre fuori».
E la situazione degli impianti? Qui il discorso si complica: «In generale le strutture sono datate, con diversi problemi. Soprattutto se guardiamo oltre al capoluogo, dove la palestra scolastica Dino Compagni, il Palacoverciano, Legnaia, dimostrano che ci sono realtà interessanti. Fuori la situazione è più difficile, penso soprattutto all’empolese-Valdelsa dove se ci fosse la volontà di fare qualcosa di maggiore qualità mancherebbero gli impianti adeguati». E il capoluogo? «Gli impianti ci sono, ma ci sarebbe sempre bisogno di altro, anche per la giusta concorrenza di tante altre discipline che reclamano i loro spazi. Quello che si poteva fare negli anni Ottanta ora inizia a essere molto più difficile».
o.p. – La Nazione
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