Pronostico ampiamente rispettato nei play off della NBA dove Golden State è già arrivata in finale. Quello dei Warriors è stato il solito show, macinando avversari su avversari che ha permesso per il quinto anno di fila di raggiungere le Finals. Questa volta, però, Curry e compagni non se la vedranno con i Cleveland Cavaliers come avvenuto null’ultimo quadriennio, perché dopo l’addio di LeBron James alla franchigia dell’Ohio le gerarchie a Est sono state stravolte. Le finali di conference, infatti, vedono protagonisti Milwaukee e Toronto. Una sfida piuttosto equilibrata e che potrebbe portare per la prima volta nella loro storia i Raptors alle Finals, mentre l’ultimo appuntamento per il titolo dei Bucks risale a quello perdente del 1974.
I Warriors hanno ottenuto la testa di serie numero 1 a Ovest, con un record di 57 vinte e 25 perse. Nel primo turno dei play off, che per la prima volta dopo innumerevoli anni hanno visto alla partenza i San Antonio Spurs orfani di Duncan e Ginobili allo stesso tempo, i campioni in carica sono stati abbinati ai Los Angeles Clippers. Gara 1 dominata dai padroni di casa per 121-104, mentre in gara 2 arriva il colpo esterno dei Clippers che con un secondo tempo sontuoso rimontano un -30 e finiscono per vincere 135-131. Un ko che però non manda in tilt Golden State che vince a domicilio gara 3 dominando per 132-105. Gara 4 segna un nuovo trionfo della squadra di Steve Kerr allo Staples Center per 113-105. Sul 3-1 Warriors arriva il colpo che non ci si attende, con Los Angeles che espugna la Oracle Arena per 129-121. I Warriors replicano prontamente in gara 6, chiudendo i conti sul 4-2 con un successo in trasferta per 129-110. Le semifinali di conference, invece, hanno visto la riproposizione dell’eterna sfida contro Houston, questa volta più convinta che mai a spodestare i padroni della NBA. Le prime due gare dell’Oracle Arena hanno visto sfide molto equilibrate, ma entrambe conclusesi con il medesimo risultato: vittoria dei Warriors per 104-100 e 115-109. Cambia la musica in gara 3, dove i Rockets riescono a strappare alla vittoria dopo un tempo supplementare per 126-121. Houston sfrutta anche la seconda partita in casa per portarsi sul 2-2 grazie al 112-108. Sul 2-2 i Warriors tirano fuori le stimmate dei campioni, imponendosi prima in casa con il punteggio di 104-99 e poi 118-113 al Toyota Center. Il pericolo scampato galvanizza Golden State che nella finale di conference spazza letteralmente via i malcapitati Portland Trail Blazers. Il risultato della serie d’altronde parla chiaro con un perentorio 4-0, in cui i Warriors sono sempre riusciti a gestire meglio degli avversari i momenti fondamentali. I californiani ora potranno godere anche di qualche giorno di riposo in più, in attesa di conoscere chi sarà il contender per l’anello, in una sfida che come sempre terrà alla TV milioni di appassionati in tutto il mondo. In attesa il sito di scommesse online Betway offre già le quote per il vincitore finale, con Golden State data a 1.44, contro il 3.00 dei Bucks e il 15.00 dei Raptors (quote al 21 maggio 2019).
A Est come detto sono arrivate in finale di conference le prime due teste di serie: Milwaukee e Toronto. I Bucks sono stati la franchigia con il miglior record di tutta la lega e quindi avranno eventualmente il vantaggio del campo nelle Finals. Il cammino delle due compagini è stato, però, abbastanza diverso. I Raptors infatti hanno faticato molto di più rispetto ai Bucks per raggiungere l’atto finale a Est. I canadesi, che in estate si sono rinforzati firmando Kawhi Leonard non hanno avuto grossi problemi nel primo turno, superando per 4-1 Orlando, mentre molto più complicata è stata la sfida con Philadelphia, sconfitta solo a gara 7 grazie allo strepitoso e un po’ fortunato canestro allo scadere di Leonard. Più agevole, come detto, il cammino dei Bucks che si sono sbarazzati senza troppo problemi dei Detroit Pistons per 4-0 al primo turno e poi per 4-1 i pur temibili Boston Celtics. Sugli scudi per Milwaukee, come sempre, Giannis Antetokounmpo. Come si legge su La Stampa, il greco è in pole position anche per diventare l’MVP della regular season e se dovesse continuare su questi ritmi non è escluso che possa puntare a esserlo pure delle Finals.