«Sono felice di essere tornato a casa». Sono stati giorni davvero intensi quelli affrontati da Salvatore Genovese nelle ultime due settimane. Prima la lunga trattativa per rimettersi addosso la maglia della Fiorentina Basket. Poi, dopo la chiusura dell’accordo (fino al 30 giugno 2020) e la risoluzione del contratto con l’Apu Gsa Udine, il viaggio lampo per Firenze alla vigilia della Final Eight di Coppa Italia, dove ha giocato le prime due partite di un secondo capitolo con la All Food fortemente voluto.
Genovese di nuovo a Firenze. Sensazioni?
«Volevo tornare in questa città e indossare di nuovo questa maglia. Dopo la scorsa annata, a 32 anni volevo riprovare l’avventura in serie A2. Una volta che ho capito che non c’erano più i presupposti e lo spazio per rimanere a Udine, la Fiorentina era l’unica destinazione di serie B che avrei accettato. Anche a costo di rimetterci dal punto di vista economico».
Le due partite di Coppa Italia hanno messo in mostra un Genovese in forma e già inserito nel nuovo contesto tecnico.
«Fisicamente mi sento bene. Dal punto di vista dell’inserimento, con Niccolai c’è grande sintonia. Alcuni schemi sono gli stessi dello scorso anno. In Coppa Italia abbiamo utilizzato spesso quelle giocate, quindi mi sono trovato subito bene».
Che Fiorentina ha ritrovato?
«Ho trovato una squadra profonda, con tante armi a disposizione, piena di potenzialità. Dobbiamo ricaricarci un po’ dal punto di vista della fiducia. Le sconfitte e il mercato hanno forse un po’ abbassato questo livello. Però ora c’è un equilibrio chiaro. E c’è tutto per poter fare bene».
Che cosa ha detto la Coppa Italia?
«Ha detto che siamo una squadra tosta. Battere per la prima volta in stagione una corazzata come San Severo è un segnale importante. Contro Omegna abbiamo pagato un secondo quarto giocato male, ma poi la squadra ha saputo reagire, riaprendo la partita. Segnali positivi».
Da domenica parte la volata finale della regular season. Dove può arrivare questa Fiorentina?
«Prima di tutto dobbiamo pensare a fortificare il quarto posto dagli assalti di Vigevano e Alba contro cui dobbiamo giocare in trasferta. Realisticamente dobbiamo pensare a questo. Valutando però che ci sono ancora tre scontri diretti da giocare che coinvolgono Piombino, Omegna e San Miniato, scalare qualche posizione è possibile, ma dipenderà da noi e dal nostro lavoro in palestra. Dobbiamo crescere. Il mio contributo non mancherà sicuramente. Sono tornato a Firenze perché voglio togliermi altre soddisfazioni dopo quelle della passata stagione».
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