Molti grandi nomi sono rimasti senza contratto in questa estate 2023 e le squadre NBA, da sempre il campionato di basket più seguito al mondo, hanno l’opportunità di mettere sotto contratto nomi molto noti al grande pubblico. Diamo, dunque, uno sguardo ai 5 migliori free agent che è possibile aggiungere al roster prima che la stagione 2023-24 abbia inizio.
Vari giocatori affermati sono sul mercato nel momento più caldo della stagione, con tante squadre che cercano conferme o riscatto dopo il campionato appena concluso. I 5 che presentiamo sono atleti molto conosciuti, con stagioni e statistiche differenti alle spalle, ma con tanta voglia di ricominciare in una squadra diversa, che permetta loro di poter dimostrare, o riaffermare, il proprio valore.
I 5 free agent NBA più interessanti
1. James Harden – Philadelphia 76ers
Harden, stella di prima grandezza nella pallacanestro NBA è in cima alla lista dei free agent più interessanti per il secondo anno consecutivo. Nel 2022 ha firmato un contratto da 35,6 milioni di dollari con Philadelphia con un’opzione per l’anno successivo. Se non dovesse accettarla sarà subito libero. I Sixers sono arrivati in semifinale di Conference e James ha contribuito in maniera rilevante al premio di MVP che Joel Embiid, il suo compagno di squadra, ha ottenuto. Ha un’incredibile statistica di 244 assist nella stagione 2022-23, 89 in più rispetto a quelli di qualsiasi altro giocatore NBA.
Anche se James Harden non ha brillato nei playoff, con una percentuale del 38% di tiri messi a segno, resta un top player e può fare la differenza in qualsiasi squadra decida di andare a giocare.
2. Draymond Green – Golden State Warriors
Draymond Green è uno dei giocatori che, più di tutti, ha contribuito a far vincere a Golden State 4 titoli NBA in 8 anni. Parliamo di un giocatore importante che, alla stregua di Stephen Curry e Klay Thompson ha reso i Warriors la squadra da battere. Certo, quest’anno la franchigia californiana è sembrata un po’ in difficoltà, soprattutto in difesa ma, forte all’esperienza degli ultimi anni, ha comunque disputato degli ottimi playoff, venendo eliminata solo nelle semifinali.
Green è un giocatore molto duttile, riesce ad avere un rendimento sempre costante in campo e ha un’incredibile sagacia tattica. Questo gli permette di essere fondamentale per gli schemi di gioco e per liberare i giocatori più forti al tiro.
3. Fred VanVleet – Toronto Raptors
I Toronto Raptors hanno cercato di trattenere fino alla fine Fred VanVleet, pur sapendo bene che il giocatore avrebbe rifiutato il rinnovo del contratto preferendo la free agency. Una guardia così brava ed esperta ha sicuramente tanto mercato; la brutta stagione dei Raptors li ha resi troppo poco competitivi per pensare di poter trattenere un giocatore così forte.
Peccato per la compagine canadese, vincitrice nel 2019 del titolo NBA e incapace di ripetersi nel breve periodo nonostante roster piuttosto forti sulla carta con giocatori di talento. Ci aspettiamo un ritorno ai fasti di un tempo per la franchigia ma, purtroppo, VanVleet ha troppa voglia di giocare e vincere nell’immediato.
4. Austin Reaves – Los Angeles Lakers
Reaves, ala molto reattiva di 25 anni, si è guadagnato gli onori della cronaca grazie a una splendida seconda stagione californiana con una media di 13,1 punti a partita. Sia nella stagione regolare che nei playoff, i Lakers hanno giocato molto meglio con Reaves in campo e hanno raggiunto ottimi risultati in un campionato difficile e anche un po’ rissoso, come quello americano.
Ci si aspetta un’asta agguerrita per il free agent Reaves che ha una percentuale di tiri messi a segni del 68,7%, la quinta più alta tra tutti i giocatori dell’NBA. Reaves, giocatore costante e sempre pericoloso al tiro, anche da fuori dall’arco, rappresenta un acquisto fondamentale per qualsiasi squadra voglia di fare il salto di qualità e provare a conquistare qualcosa di importante subito.
5. Dillon Brooks – Memphis Grizzlies
Dillon Brooks è un difensore molto caparbio, con una percentuale di tiro non certo brillante, dato che ha raggiunto solo il 37,7% con appena 18 partite all’attivo. Lo scarso utilizzo può essere il motivo per cui il giocatore non si è espresso al meglio nell’ultima stagione, piuttosto sfortunata per l’intera squadra. Ci si aspetta molto di più da un giocatore di così tanto talento ma, spesso, nervoso e poco concentrato. Famoso per il suo “trash talking”, Brooks non riscuote le simpatie di società e spogliatoio e certamente sarà un free agent nella prossima stagione. In qualsiasi ambito lavorativo avere un ambiente che supporta è fondamentale e Dillon sembra davvero amareggiato del trattamento riservatogli dai tifosi e dalla società.