È il “grande rimpianto” per i tifosi della Fiorentina Basket, Alessandro Grande appunto, passato in estate alla Fulgor Omegna. Lo abbiamo cercato per fargli qualche domanda e ricordare insieme la passata stagione.
Scandagliamo insieme i ricordi e le sensazioni che ti vengono in mente del tuo campionato in maglia viola. Una grande stagione culminata con una finale playoff di tutto rispetto.
“Ricordo fin da subito una gran voglia di lavorare del collettivo e il sorriso che ci siamo portati dietro tutto l’anno, ognuno di noi aveva piacere a lavorare con l’altro e questo ci ha portato fin dove siamo arrivati. Le sensazioni? Soddisfazione e orgoglio, è stata una stagione veramente speciale. Un anno che mi porterò sempre con me, mi ha insegnato tanto ed è stata la dimostrazione che senza il duro lavoro quotidiano non si ottengono risultati. Ci tengo a sottolineare come questo gruppo si sia sempre rialzato dai momenti difficili e qualcuno si sia trascinato un compagno che stava per cadere, la forza è stata il gruppo. Siamo arrivati dove potevamo arrivare grazie al sudore e credo che di soddisfazioni ce ne siamo tolte tante.”
Il tuo rapporto con il tifo, il rimpianto di molti di non vederti ancora a Firenze ma anzi aspettarti da avversario nella prossima stagione con la principale rivale. Che succederà quando tornerai a San Marcellino, totale professionalità?
“Il rapporto con i tifosi è stato da subito ottimo, trascinante, abbiamo sentito la spinta della gente che ci ha seguito dal primo giorno. È cresciuta con noi insieme ai risultati e grazie al percorso di tutti. La cosa bella è stata sentire tutti sulla stessa lunghezza d’onda, è stato strano, come se stessimo vivendo tutti insieme la stessa avventura. Per il gruppo è stato molto importante, gratificante e credo che siano state apprezzate tutte le persone vere che hanno composto questo gruppo, compresi i giocatori. Il ritorno a San Marcellino cercherò di viverlo come ogni partita, rappresenterà sicuramente una sfida dura e di alta classifica, a parte questo sarà emozionante e particolare. A Firenze mi sono sentito a casa.”
Il progetto della società viola ha contribuito ad una svolta nella tua carriera o è stato piuttosto un passaggio per calcare nuovamente i parquet di A2?
“Sarò sincero, è stato sicuramente un passaggio importante, non la definirei una svolta perché siamo sempre alla ricerca del miglioramento. Io sto cercando di fare le scelte giuste ad ogni step e scoprire dove questi mi porteranno. Quindi sicuramente lo definirei un passaggio importante. La stagione in maglia viola rappresenta un altro tassello per la mia crescita personale, forse il principale, e per questo devo ringraziare chiunque ne abbia fatto parte. Per quanto riguarda la scelta di venire a Firenze, la feci perché sentivo potesse essere il posto giusto dove avere un ruolo importante, poter dimostrare il mio valore e allo stesso tempo far parte di un gruppo che sapevo fin dall’inizio avesse le qualità tecniche e poi ho scoperto anche morali, per giocarsi i posti alti della classifica. Detto questo non nego che la determinazione di Andrea (Niccolai ndr) e la presenza in gruppo di capitan Berti in primis e Banti abbiano influito molto sulla mia scelta, so che potevano darmi tanto e cosi è stato.”
Non c’è mai stata nessuna possibilità di vederti ancora in maglia viola durante le trattative con coach Niccolai nel mercato estivo? Cosa ha la Fulgor più della Fiorentina Basket?
“Assolutamente, per me è stata una scelta molto difficile da prendere, Andrea e la società hanno fatto un grande sforzo e un’ottima offerta, questo non lo nego, per cercare di trattenermi, ma la scelta e il mio ragionamento non si sono basati solo su questo. Sicuramente i tempi hanno un po’ penalizzato Firenze, perché Omegna ha fatto sentire subito il suo interesse in maniera importante già nelle fasi iniziali del mercato. Sono partiti da me e questo mi ha lusingato, la scelta è rappresenta una scala fatta di step e questa l’ho reputata la migliore per me in questo momento. Omegna è la realtà più solida e pronta forse dell’intera categoria e cercare di fare il salto insieme è stata la chiave del tutto. Entrambe le società sono ambiziose e faranno un ottimo campionato, ma io sto cercando di puntare più in alto. Se avessi dovuto scegliere con il cuore sarei ancora a San Marcellino, ma credo che nella vita purtroppo per ottenere delle cose bisogni sacrificarne altre, di continuo. Avrei voluto che rimanere a Frienze rappresentasse la scelta migliore per la mia carriera, non per la mia persona, ma alla mia età devo pensare a quella, credo di poter crescere ancora tanto.”
Ora prima di salutarsi, dai un consiglio al difensore viola della prossima stagione, su come potrà fermare quel numero 5 in maglia Fulgor, la prossima volta che incrocerà i leoni viola.
“In bocca al lupo Simone (Berti ndr), te lascia stare, non ci provare e lascia fare ai giovani. A parte gli scherzi, colgo l’occasione per ringraziare nuovamente tutto l’ambiente dentro e fuori dal campo, siete stati fantastici spero che il nostro anno sia sempre un bel ricordo per tutti e di aver lasciato un bel ricordo anche di me. Di Firenze mi sono innamorato e dato che nella vita non si sa mai… chissà. Un abbraccio dal folletto romano.”