Dodici anni dopo, Andrea Zerini rimetterà piede al Mandela Forum. Dopo la beffa di gara 3 delle semifinali play off del 2006, quando vide la sua Firenze targata Everlast sconfitta da Osimo in gara 3 delle semifinali play off dell’allora B1, ‘Zero’ non ci è più tornato.
Il 15 febbraio lo farà aprendo le Final Eight con la maglia della Sidigas Avellino. «Sarà un’emozione speciale. Giocare a Firenze, davanti a parenti e amici: sarà un’esperienza speciale davvero». Ormai è diventato uomo del sud. Ruvo di Puglia, Brindisi e ora Avellino.
Le manca Firenze?
«Firenze è casa mia. Seguo le vicende sportive da Firenze Basketblog e sui social. La Fiorentina Basket sta andando bene. Quando ho saputo che le Final Eight si sarebbero giocate a Firenze, mi sono emozionato. Poi ho guardato il cellulare. E sono partite le richieste di biglietti da parenti e amici (ride ndr). Sto già stressando il mio team manager per averne il più possibile».
Fra gli impegni di campionato e Champions League, quanto riesce a tornare in città?
«Poco, purtroppo. Una volta al mese, quando va bene. Il tempo di rivedere mamma, cugini, vecchi compagni di squadra dell’Olimpia Legnaia e qualche amico dell’agrario. Qualche ora che mi godo sempre volentieri».
Avellino arriverà al Mandela Forum da testa di serie numero 1 del tabellone. Il progetto Scandone è in continua evoluzione.
«Sono da due anni ad Avellino e qua si respira davvero basket. Vogliamo fare un passo in avanti rispetto alla scorsa stagione, quando siamo arrivati in semifinale play off. In Coppa Italia può succedere di tutto. Devi vincere sempre, altrimenti vai a casa. In estate abbiamo cambiato molto. Non mi aspettavo di essere così in alto».
Per quattro giorni, Firenze sarà la capitale del basket italiano.
«È la ciliegina sulla torta della mia carriera. Giocare al massimo livello nella mia città mi fa sognare. Ripenso ai sacrifici fatti. A nonno Fiorenzo che mi accompagnava a ogni allenamento. Quando scenderò in campo il 15 febbraio, guarderò in tribuna e penserò anche a lui».
Il 25 ottobre compierà 30 anni. Si vede prima o poi con addosso una maglia di Firenze?
«Spero più prima che poi. Mi piacerebbe tornare a giocare nella mia città e dare il mio contributo per risalire. Sono fuori da tanti anni, ma Firenze per me è casa».