La stagione cestistica è terminata solo l’11 giugno dopo una grande cavalcata con la Laurenziana, ma Fausto Bernardelli non ne vuol sapere di stare senza un pallone e un canestro. Lo abbiamo sentito mentre era in procinto di incominciare l’allenamento con gli Azzurri in vista dell’All Star Game, dato che oggi comincerà l’avventura ai mondiali FIMBA over 40 con la nazionale italiana.
Come ti avvicini fisicamente e mentalmente al mondiale di Montecatini?
“E’ stata una stagione veramente lunghissima, con l’epilogo che purtroppo tutti conosciamo. Ho però avuto la possibilità di una settimana di scarico per iniziare subito dopo la preparazione a Bologna con la nazionale over 40; questo mi ha permesso di avvicinarmi quindi in modo ottimale. Siamo una squadra importante, disponiamo di un gruppo dove non ci saranno prime donne e tutti sono in attività: serie D, serie C e anche Max Monti cha ha disputato pure squarci di Serie B. Ovviamente però è una manifestazione che sarà un vero terno al lotto, perché ci sono squadre realmente amatori ma anche altre nazioni che portano due-tre rappresentative e fra queste una ha professionisti di alto tasso tecnico.”
Ecco, quindi ti sei fatto un’idea su quali saranno le nazionali più difficili da affrontare?
“Noi ci presentiamo ai mondiali come vice campioni europei in carica, perché l’anno scorso abbiamo perso la finale con la Serbia che quest’anno però non si presenterà ai mondiali. Quindi le squadre da battere saranno probabilmente la Russia, il Brasile e l’Argentina. Ma saranno temibili anche il trio europeo Grecia, Croazia e Germania. Iniziamo esordendo con la Svizzera e poi con il Cile, per cui se non facciamo sciocchezze dovremmo passare come primi e giocarci i quarti di finale”.
Cambiando argomento, gli Azzurri sono in questo momento sono per te un binomio vincente, tra nazionale e il quartiere dell’ASG.
“Quella dell’All Star Game è un’esperienza bellissima. L’anno scorso purtroppo non sono riuscito a partecipare alla semifinale per un impegno coniugale promesso da tempo (ride, ndr). Dunque vediamo quali saranno le scelte di Calamai in queste settimane, ma se sarò convocato ne sarò felicissimo anche perché sulla carta gli azzurri sono la squadra meno blasonata ma abbiamo un gruppo cazzuto. Al di là della goliardia credo che giocare a pallacanestro in Piazzale Michelangelo sia un’esperienza che a livello mondiale in pochi possono vantare. Sarò a completa disposizione di coach Calamai e cercherò quindi di ritagliarmi un giorno della prossima settimana, forse giovedì, di pausa dai mondiali con la speranza di venire ad allenarmi con il mio quartiere. La ritengo infatti una forma di rispetto per i miei compagni: credo molto nella meritocrazia”.
Smettere quindi al momento non è contemplato.
“Voglio fare questi due eventi e poi prendermi del tempo per pensare, anche se il mio cuore è tutto della Laurenziana. Al di là delle riflessioni, che ha a 44 anni si possono fare, se mi vedrete in campo avrò sicuramente la maglia numero 12 biancorossa. Perché smettere dopo lo sfortunato finale di quest’anno mi rimane molto difficile: è rimasto ancora qualcosa in sospeso. Inoltre sta nascendo una bella squadra, e siamo appena a giugno, ed è una società fantastica”.
Leggi le altre interviste dei fiorentini impegnati nei mondiali FIMBA: Enrica Niccolai e Cesar Neto Leite.