Agente Zero #6: dobbiamo giocare in Europa e fare le Coppe per il bene del nostro basket

Ciao a tutti e scusate il ritardo rispetto ai tempi a cui vi avevamo abituati. E’ un bellissimo piacere ritrovarmi a scrivere queste righe, con la speranza che qualcuno possa leggerle e divertirsi. Ma bando alle ciance. 😆

Nella puntata del blog di oggi facciamo qualche passo indietro, andando all’estate dello scorso anno, un’estate che per qualche squadra italiana è stata una batosta per la programmazione della stagione ventura. Infatti, come molti di voi sapranno, abbiamo avuto il problema dei veti per le coppe europee, è stata una brutta storia sulla quale però non voglio fare nessuna polemica perché già ne sono state fatte tante (forse pure troppe). C’è stato un rischio grosso, ovvero quello di non avere nessuna squadra in competizioni europee di livello, il tutto per un capriccio riguardante la possibilità di ospitare le olimpiadi (poi saltate per motivi già noti).

Dico questo perché secondo me partecipare ad una competizione europea è molto importante per un giocatore (giovane o non più giovane come me) e per una squadra. Ti dà la possibilità di confrontarti con realtà di altri paesi e con modi diversi di giocare la pallacanestro, cose che non potresti trovare solo nel campionato italiano. Senza considerare la differenza di fisicità o il maggior tasso tecnico di altri campionati. Ho avuto modo di notare come in Spagna ci sia un campionato che riunisce l’aspetto sia tecnico che fisico, anche se nonostante questo siamo tornati da vincitori da Tenerife! 😂
Pure in Francia e in Germania il livello di fisicità e atletismo è molto elevato, le squadre giocano ad un ritmo indemoniato e ti mettono sempre le mani addosso per non farti giocare (intendo una difesa forte, non irregolare).

Chiaramente ci sono anche campionati un po più “deboli” dove le squadre (anche per un budget minore) non hanno giocatori di prima fascia ma comunque possono metterti in difficolta: vedi Montenegro, Serbia e Lituania. In queste poche righe io ho descritto solo le tipologie di squadre che abbiamo incontrato in questa nuova Champions League, è ovvio che nelle competizioni superiori il livello si alza indubbiamente sotto tutti gli aspetti.

Da non sottovalutare anche l’aspetto della “settimana corta”, ovvero giocare 3 volte a settimana porta a non aver troppo tempo per ripensare a tutti gli errori o le partite giocate male, infatti immediatamente ne arriva un’altra e hai subito la tua occasione per fare meglio! Per quanto riguarda le stesse società poter vedere l’organizzazione delle squadre estere può essere solo un vantaggio: puoi prendere spunti (e ce ne sarebbe bisogno) e vedere come intendono pallacanestro nel mondo.

Arriviamo adesso ad una necessaria nota dolente, cioè confrontare il basket italiano con alcuni paesi europei. Avendo la fortuna di giocare la coppa mi è capitato di vedere tanti posti brutti (questo va detto), ma anche dei posti dove i palazzetti sono nettamente più belli dei nostri (e più funzionali) e le società sono organizzate come orologi svizzeri. Secondo me adesso la Francia e la Germania hanno fatto dei passi in avanti incredibili, sia come organizzazione che come arene. Hanno strutture polivalenti, prevalentemente nuove e mantenute in perfetto stato. La Spagna era e rimane un gradino sopra a tutte.

A questo però va sommato il fatto che spesso i viaggi sono massacranti. Non siamo una squadra NBA e quindi non abbiamo il nostro volo privato che ci porta da parte a parte senza problemi di orari. A volte le trasferte sono in posti lontani e per tornare il prima possibile sei costretto a mille scali e orari indegni. Vi lascio volentieri un esempio che mi è capitato.

Trasferta in Lituania, ad Utena (partita che abbiamo vinto):

  • sveglia alle 2.30;
  • colazione e partenza per le 3:00;
  • un’ora di pullman per arrivare a Vilnius;
  • aereo alle ore 6.00 (peraltro abbiamo preso un aereo con le eliche sghiacciate prima della partenza perché nevicava);
  • volo che è durato 2′ e 50” fino ad Amsterdam;
  • aereo per Roma di due 2 ore di volo;
  • aereo per Napoli di 25 minuti;
  • pullman per Avellino per gli ultimi 45 minuti.

Ecco, penso sia intuibile che non è proprio la trasferta dei sogni.

Per fortuna non tutti i viaggi sono così e a volte riusciamo anche ad avere dei voli diretti, altrimenti non so se riusciremmo a sopravvivere. 😅 In compenso ci divertiamo a prendere in giro il team manager che è colui a cui tocca provare ad organizzare un viaggio ogni 3 giorni per 20 persone cercando di far perdere meno tempo possibile a tutti e cercando di viaggiare il più comodo possibile. Non proprio facilissimo!

Quando ci fermiamo nelle trasferte il mio compagno di stanza è Cuso (Marco Cusin, ndr), purtroppo pero si ad ora è infortunato, quindi spesso non ho in camera la stessa persona. Inoltre in questi giorni ho avuto l’onore di una camera tripla! Il tempo lo passo più o meno allo stesso modo: la sera prima della partita sessione di gioco alla Play (torneo di FIFA), durante il viaggio invece o dormiamo o si va alla disperata ricerca di una rete wi-fi per consultare gli svariati social e siti, infine sugli aerei abbiamo una selezione di giochi su cellulare incredibile e (rare volte) si legge!

Spero come sempre di avervi fatto compagnia e magari divertito.

Vi saluto e ci sentiamo presto!

Zero.

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