Chiamiamola pure falsa partenza (ad essere buoni). Una vittoria e tre sconfitte rappresenta un bilancio (parziale) insoddisfacente per la Fiorentina Basket, una delusione agli occhi di tifosi ed addetti ai lavori che pensavano in uno start ben più brioso visto il roster e il coach scelti dalla dirigenza gigliata. Invece lo score indica già tre ko e una vittoria arrivata solo dopo un overtime, contro quel Bottegone ancora fermo in fondo alla classifica con zero vittorie.
Tutte le sconfitte si assomigliano anche per il tipo di prestazione fornita dai viola, che si sono fatti schiacciare dagli avversari, risultando poco incisivi in attacco, costretti sempre a rincorrere una partita condotta dagli altri, anche a San Marcellino. II gioco di Cadeo predilige soluzione per armare i suoi esterni di talento (Poltroneri, Bloise, Motta), ma non se ne vedono i benefici viste le pessime percentuali e i punteggi bassi che a malapena arrivano a 40 punti alla fine del terzo quarto. Del resto la squadra è stata costruita più leggera sotto canestro proprio sotto le indicazioni del coach varesotto, con il solo Rosignoli atto al gioco sotto le plance. Per il resto Cadeo non ha altri giocatori che attaccano il canestro con sicurezza, né forse interpreti che si adattano al verbo della flex offense tanto amata da Cadeo. Una volta che gli avversari registrano la difesa in tal senso, le soluzioni offensive si esauriscono e la Fiorentina risulta spuntata.
La società visto questo avvio, è sicuramente delusa e sta valutando il da farsi. Ovvio che gli occhi siano puntati primariamente sul coach e il suo staff. Le prossime due gare contro Sangiorgese e Domodossola ci diranno di più sul futuro della squadra guidata da Cadeo. Servono due vittorie convincenti per scacciare l’aria di crisi in casa viola.