Le pesante sconfitta casalinga subita dal Fotoamatore nella prima gara dei quarti di finale dei play off promozione contro la Torino Teen Basket di Pino Torinese ha gravemente mortificato le speranze di accesso della compagine fiorentina alle semifinali. Quel 52-75 ha pesato come un macigno sugli allenamenti di questa settimana delle cestiste viola. La formula dei play off prescrive la disputa dei tempi supplementari alla fine della seconda gara promozione solo in caso di “parità del quoziente canestri considerato le due gare”: in pratica Il Fotoamatore se vuol passare il turno deve vincere realizzando un totale di punti maggiore di 1.44 volte quello delle avversarie (punteggi del tipo 40-28, 50-34, 60-41 o 70-48 qualificherebbero le fiorentine). Questa la matematica ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e, in questo caso, l’oceano.
La mancanza di mordente che ha caratterizzato la sconfitta contro Torino, e parzialmente la sconfitta nella finale di Coppa Toscana contro la A. Galli, danno un quadro alquanto funesto dello stato di forma delle ragazze di coach Cristiani. Questo è stato il leitmotiv delle ultime prestazioni della formazione fiorentina: alcune eccezionali prestazioni individuali (leggasi la serata d’oro di El Habbab e Stefanini nella semifinale di Coppa Toscana contro Ghezzano) hanno talvolta nascosto il problema che è però riemerso con tutta la sua crudele attualità negli appuntamenti importanti.
Domenica prossima alle ore 18 è programmata la gara di ritorno dei quarti di finale play off sul parquet della Palestra di Via di Vittorio a Venaria Reale (To). Alle cestiste viola è richiesta una prestazione di cuore e di orgoglio, fondata più sullo spirito di squadra che su quello individuale, che faccia tornare ermetica la difesa viola e nello stesso tempo permetta di ritrovare la serenità e la precisione nel tiro a canestro. Sono questi gli ingredienti per portare a degno coronamento una stagione agonistica positiva, seppur tuttora priva di gratificazioni. Se poi dovesse arrivare qualcosa di più non sarebbe altro che il giusto premio ad un gruppo di ragazze che da quasi otto mesi si stanno impegnando per raggiungere un meritato riconoscimento. Nelle condizioni attuali sperare è praticamente impossibile, sognare è ancora lecito.