Niente panico, ma consapevolezza di essere destinati a soffrire. In casa Fiorentina Basket si analizza la seconda sconfitta consecutiva e si guarda già al prossimo impegno, in programma sabato a Milano contro l’Urania. Il k.o. contro la Gimar Lecco è arrivato dopo una settimana nefasta, che ha portato via per infortunio Tommaso Bianchi, ovvero il giocatore più in forma di questo inizio di stagione. Senza l’ala di Montecatini Terme, la Fiorentina ha palesato limiti offensivi e confermato di essere scoperta nel reparto dei lunghi. Non c’è però da intavolare alcun tipo di processo, né fare drammi. Serve invece un’analisi lucida della situazione e delle prospettive future.
Cantiere aperto
Che la Fiorentina fosse un cantiere aperto Stefano Salieri lo ha già sottolineato – giustamente – più di una volta. Dopo l’infortunio di Bianchi, diciamo che il cantiere ha allargato l’appalto dei lavori. Il processo di crescita della Fiorentina deve ancora compiere passi in avanti. Il confronto con una squadra altrettanto giovane, ma più rodata come Lecco è stato emblematico. L’impegno e la voglia ci sono state. E questa può essere una base di partenza per migliorare.
Si può dare di più. Il pezzo vincitore del Festival di Sanremo 1987 calza a pennello per parlare di Andrea Marusic. Dal giocatore più esperto della squadra, nonché dal capitano, è lecito attendersi qualcosa in più. Il primo tiro dal campo tentato a sei minuti e mezzo dalla fine della partita è un segnale non positivo. Marusic, che ha talento e mezzi fisici, deve sentirsi più coinvolto e produrre di più.
Mercato e calendario
Per “aiutare” la squadra – specie sotto canestro – qualcosa dal mercato arriverà, l’impegno della società è totale. Probabilmente l’aggiunta non ci sarà nell’immediato, visto che di giocatori liberi che facciano al caso della Fiorentina al momento non ce ne sono. Per il momento quindi le forze a disposizione di Salieri rimarranno queste. Nelle prossime cinque giornate il calendario non darà un aiuto all’allenatore emiliano. La fascia delle avversarie sarà altissima: Urania Milano, poi Udine, Orzinuovi, Pavia e Desio. Per mettere nuovi punti in classifica serviranno fiducia e soprattutto delle imprese.
La Nazione – 13 ottobre 2015