Dalla prossima stagione (2015/2016) la sezione basket della polisportiva lascerà “Firenze per la Pallacanestro” e proseguirà la sua attività di settore giovanile in maniera del tutto autonoma. La decisione era nell’aria nelle ultime settimane: niente più giovani “prestati” a Pino Dragons o “Firenze per la Pallacanestro” per fare campionati di Eccellenza o Elite, ma bensì la disputa diretta delle categorie di eccellenza (obiettivo 4, Under 18, Under 16, Under 15 e Under 14) con il nome Sancat.
«Stiamo considerando attentamente la situazione e valutando se questa esperienza all’interno dell’Associazione debba ritenersi definitivamente conclusa – dice Michele Pierguidi, presidente della Polisportiva Sancat -. Come Sancat abbiamo la possibilità di disputare tutti i campionati di eccellenza con giocatori di nostra proprietà. Abbiamo voglia di intraprendere questa nuova avventura».
La riunione dell’Associazione della penultima settimana di febbraio è semplicemente servita a palesare la volontà della Sancat di proseguire il suo percorso di crescita senza il legame con l’Associazione del presidente Renato Campinoti, i cui tentativi di ricucire lo strappo non sono andata a buon fine. Una novità piuttosto significativa, perché la Sancat rappresenta una realtà non più soltanto emergente nel panorama dei settori giovanili fiorentini, ma – in prospettiva per le annate dal 2000 in su – la società che più di tutte si sta facendo notare per risultati e crescita dei ragazzi.
Una defezione quindi da sottolineare per l’Associazione “Firenze per la Pallacanestro” che nel 2010, anno della sua fondazione, era nata con un duplice compito (come si legge dallo statuto presente sul sito internet dell’Associazione, per altro non più aggiornato dal giugno 2013). Da un lato quello di operare al meglio affinché le associazioni sportive fiorentine dedite alla pallacanestro collaborassero fra di loro per ottimizzare e valorizzare le potenzialità tecniche e le esperienze delle singole società. Dall’altro quello di creare un soggetto – l’Associazione stessa – che rappresentasse unitariamente le varie società aderenti agli occhi di istituzioni e soggetti economi, in modo da attrarre eventuali risorse economiche da investire nella crescita del movimento. In questo senso, alla luce di quanto emerso non solo recentemente, la mission di “Firenze per la Pallacanestro” – che si è fatta notare più per il silenzio che per altro quando la Pallacanestro Firenze rinunciò alla Silver e, giusto qualche mese fa, l’Affrico Basket Firenze fallì – necessita quantomeno di una rivisitazione.
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