Quaranta minuti di conferenza stampa per chiudere un capitolo di pallacanestro lungo quattro anni.
Il 9 luglio 2013 rimarrà una data da circoletto nero per il basket fiorentino. Il giorno della deadline per l’iscrizione in Legadue Silver, la Pallacanestro Firenze ha comunicato ufficialmente quello che tutti ormai sapevano da un paio di giorni: la rinuncia alla disputa del campionato. O mancata iscrizione, chiamatela come volete. Una doccia fredda, gelata che arriva esattamente due mesi dopo quel 9 maggio, quando nella ben più affollata (e sorridente) riunione del Mandela Forum Luca Borsetti lanciò il primo grido d’allarme per la città: servono risorse per fare la Legadue Silver. Bene, queste risorse non sono state trovate e così la Pallacanestro Firenze ha deciso di mettere da parte tutte le sue ambizioni. Fra le due conferenze stampa due mesi fatti di contatti con imprenditori (quali?) mai definiti fino in fondo e di tentativi di unione con l’Affrico Basket Firenze. A niente è servito l’intervento dell’Amministrazione Comunale per facilitare un’unione che non è stata condotta in porto per problematiche economiche e non. Di debiti, presente, passato e futuro ha parlato Luca Borsetti, a cui va dato atto di averci messo la faccia (nel bene e nel male) dal primo all’ultimo giorno. Dal giorno in cui prese in mano la società dopo l’era Bastagli (nominato velatamente con un curioso pseudonimo nel corso della conferenza…), a quello della festa dopo la sconfitta con l’Assigeco Casalpusterlengo che valse il matematico accesso in Silver, fino ad oggi, giorno che sa di fine di un ciclo. Ripercorriamo tutte le dichiarazioni del pomeriggio del PalaCoverciano, concetto dopo concetto.
Non iscrizione – “Nella riunione dello scorso maggio, dicemmo con chiarezza che non ci saremmo iscritti senza risorse adeguate per disputare la Legadue Silver. Bene, queste risorse non ci sono e quindi abbiamo deciso di non iscriverci al campionato. In questi due mesi abbiamo intrapreso un percorso di avvicinamento di tanti soggetti che potessero affiancarsi a Brandini ed Enic, con Claag che si era invece defilata. Purtroppo non abbiamo avuto riscontri positivi. E questo è stato il primo elemento negativo”.
Mancata unione con Affrico – “Il secondo aspetto negativo che ci ha portato a questa decisione di non iscriverci è stata la mancata creazione di un soggetto unico con l’Affrico. Purtroppo non ha portato a niente nemmeno il tentativo estremo fatto dall’Amministrazione Comunale per cercare di passare la gestione del titolo 554 e della società all’Affrico, che aveva annunciato di avere risorse per fare la Legadue Silver. L’Affrico ha detto che Pallacanestro Firenze ha situazioni debitorie che impediscono qualsiasi passaggio. Personalmente, la vedo in maniera diversa. Le situazioni debitorie che esistono non impedivano un’eventuale prosecuzione della nostra avventura in Silver. Anzi, in quella categoria sarebbero state governate meglio”.
Niente mister X – “Il mister X che ci avrebbe dovuti salvare non si è palesato. Resta comunque da salvaguardare un’attività di base, sia del Pino Dragons che dell’Associazione Firenze per la pallacanestro. Proprio per questo non abbiamo voluto imbarcarci in qualcosa di troppo grande. Non facciamo annate sui debiti. Per questo abbiamo optato per la non iscrizione. In più aggiungo che iscrivendoci, avremmo impedito un ripescaggio in Silver dell’Affrico. Con tre non iscrizioni, se ci saranno ripescaggi, l’Affrico sarà in Silver”.
Treviso ed accuse – “Siamo stati accusati da uno dei primi tifosi del Prato Calcio di voler vendere il titolo a Treviso. Se avessimo voluto fare un’operazione che non era quella di vendita del titolo, l’avremmo fatta un mese e mezzo fa. Invece ho sempre pensato che fosse giusto cercare di tenere il titolo a Firenze, fino all’ultimo”.
Diversa versione – “Rispetto a quella dell’Affrico, ho una versione diversa riguardante la mancata unione. La collaborazione con Giotti e Calosi, le due persone che sono state più vicine, è stata massima. Credo però che se Giotti avesse dovuto rispondere di sue risorse, tutto sarebbe andato in maniera diversa. Invece, dovendo rispondere di risorse che vengono da Enegan, l’attenzione è stata più forte. Ci sono state delle blindature che non potevamo togliere in così pochi giorni”.
Riffiliazione codice 554 – “Andremo a riaffiliarci come Pallacanestro Firenze. Vedremo per fare cosa. Il bilancio è apposto. Risponderemo del pregresso con tutti. Il prossimo anno non dovrà essere un anno da passare in vano. Il Pino Dragons farà richiesta di giocare in DNC. Vogliamo collaborare con Affrico e speriamo che possa fare la Silver. Il disgelo, se lo vogliamo chiamare così, deve andare avanti per lavorare insieme”.
Ammissione di errore – “Dopo la conferenza stampa di maggio, avrei dovuto riconsegnare il titolo in Comune. Quello è stato un mio errore. L’avventura è stata vissuta con il massimo della passione, ma anche in modo scriteriato, con sacchi pesanti sulle spalle. Come dice il mio amico Pierguidi, siamo artigiani della pallacanestro. Siamo stati bravi a migliorarci, ma avremmo dovuto chiedere aiuto alla città. Dovevo dire prima che il titolo era qui, a disposizione per chi voleva prendersi una sfida troppo grossa per noi. Ci è mancata una base societaria economica di spessore. In Pallacanestro Firenze non esiste un presidente che ha la fabbrichetta”.
Rapporto con il Comune – “Al Comune di Firenze non posso imputare niente di negativo. Ha provato a starci vicino ma non ci è riuscito come avremmo voluto. Ha provato a coinvolgere ed a veicolare imprenditori. Inizialmente qualcuno ci ha detto anche di sì, ma poi c’è stata miopia e non se ne è fatto di nulla”.
All Comments