Equilibrato ma molto carico per una sfida che sa di rilancio. Guido Saibene è pronto per la nuova avventura targata Fiorentina Basket. Le prime parole del nuovo coach della Fiorentina arrivano nel corso di una chiacchierata al telefono. Dall’accordo di ieri sera, Saibene non ha perso tempo. Subito in macchina per arrivare a Firenze. Lo aspettano Antonio Fagotti e Luca Maggiorelli per iniziare a lavorare sulla squadra. Tante idee, tanta voglia. Una mezz’oretta di parole in libertà per scoprire il personaggio Saibene. Eccolo.
Sfida Fiorentina
“Sono molto felice di intraprendere questa nuova avventura. Questa che intraprendo con la Fiorentina è una sfida. Firenze è una città che ha vissuto delusioni recenti in ambito di basket. Non so perché non riesca a tornare ai fasti del passato. Sarà interesse di tutti far sì che nel futuro prossimo Firenze torni ad esprimere un ruolo importante nel basket italiano”.
Una settimana di studio
“Con Fagotti ci siamo sentiti per una settimana. Ci siamo conosciuti a tutto tondo ed alla fine abbiamo trovato il giusto accordo. Ci aspetta un lavoro difficile, ma stimolante. Ci sono tanti aspetti da sistemare, la società sta lavorando. L’obiettivo è quello di migliorarsi in ogni aspetto”.
Non solo assistente
“Ho avuto la fortuna in carriera di svolgere il ruolo di assistente per allenatori importanti come Recalcati, Bucchi, Pesic, Repesa. In dodici anni, mi è sempre stato concesso spazio. Non mi sento un assistente, ma un allenatore. Negli ultimi anni mi sono dedicato all’attività giovanile per scelta. Ho avuto delle opportunità nel basket senior, ma nessuna mi ha convinto fino in fondo”.
Saibene istruttore
“Mi piace stare in palestra e lavorare. Sono una persona pratica: penso che tutto passi dal lavoro. Il miglioramento dei giocatori, sia fisico che mentale, avviene attraverso l’impegno nel lavoro quotidiano. Mi reputo un allenatore con il quale ci si può relazionare bene. Ho sempre cercato di avere un rapporto schietto e diretto con i giocatori. Chi lavora con me deve comprendere subito che fare parte di una squadra significa anteporre l’interesse della squadra a quello del singolo”.
Che Fiorentina sarà?
“La società ha fatto un investimento per garantirsi il diritto a disputare la Serie B. Le squadre si fanno con il budget, ma anche con le idee. La dirigenza sta impostando un programma che abbia un futuro. Per questa stagione magari ci sarà da soffrire un po’, ma sono pronto. L’imperativo sarà quello di salvaguardare la Serie B, però non voglio pormi troppi limiti. Non voglio passare per un fanatico, ma posso garantire che nessuno andrà in campo per sopravvivere. Lo sport è fatto per alzare l’asticella e puntare sempre più in alto”.
La scelta dei giocatori
“Le guerre si fanno con i soldati a disposizione, ma questo non sarà mai un alibi. Nel tenere presente il livello del campionato, cercheremo giocatori motivati. A Firenze verrà gente che ha voglia di migliorarsi, che sappia convincere con le difficoltà e veda sempre il bicchiere come mezzo pieno e mai come mezzo vuoto. L’obiettivo è quello che la nostra erba diventi più verde di quella del vicino”.