Dopo la sconfitta maturata in gara 3 per l’Enic Pino Dragons Firenze è arrivata la retrocessione sul campo nella serie contro la LTC Sangiorgese. Coach Lapo Salvetti però guarda il bicchiere mezzo pieno per quanto è avvenuto durante quest’anno sportivo, prendendo anche coscienza di quanto fatto.
“La partita di oggi è durata veramente poco e niente – incomincia l’allenatore partendo da gara 3 in trasferta -, nel primo tempo non siamo pervenuti e ci abbiamo provato soltanto quando eravamo sotto di venti punti. Purtroppo però il nostro campionato è finito mercoledì sera, in casa avevamo tutto apparecchiato, purtroppo siamo inciampati ad un metro dal traguardo. Oggi abbiamo perso non perché fossimo infortunati o acciaccati ma per una questione mentale, l’unico con dei problemi fisici era Rugolo che comunque nel primo tempo è stato il migliore in campo. Sangiorgese ha giocato molto bene, noi invece siamo stati inesperti e ingenui. Siamo consapevoli di essere una realtà piccola e anche povera economicamente, ci confrontiamo con squadre con budget superiori ai nostri e l’unica squadra ad aver investito meno ad inizio campionato forse era la Virtus Siena che infatti è retrocessa. Siamo amareggiati per l’esito di questa stagione ma consapevoli di aver fatto tanto.”
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L’Enic Pino Dragons nel girone di ritorno ha avuto un’altra faccia, come evidenziano anche i sedici punti accumulati ma non solo: “I giovani sono tutti cresciuti con le finali nazionali – continua Salvetti -, abbiamo aggregato un numero enorme di persone attorno al PalaCoverciano, per gara 2 erano tantissimi e ci siamo ritrovati con moltissima pressione per quanta gente c’era a vederci. Siamo orgogliosi di questo e credo che la Firenze della pallacanestro di vertice, qualsiasi scelta verrà fatta nei prossimi mesi, debba tener conto di quello che viene fatto in casa Pino Dragons. Io non sto dicendo chi sia meglio e chi sia peggio a Firenze, sto dicendo però che se nel capoluogo toscano si deciderà di fare un percorso di vertice bisognerà guardare a quello che facciamo, le modalità con cui lavoriamo e la passione che mettiamo. Negli anni abbiamo lanciato tanti ragazzi dalle giovanili che hanno giocato in campionati di prima squadra, abbiamo creato giovani di interesse nazionale e avvicinato gente alla pallacanestro. Adesso partirà il tormentone estivo, però questo gruppo si merita di riprovare a fare la serie B“.